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Rivista Internazionale di Studi Leopardiani (RISL)

Sommario

Tatiana CRIVELLI e Patrizia LANDI    
Prefazione     7
Nota al testo 

9

 

Francesca CUPELLONI

 
«Contadinesche le loro origini». Etimologia ed epicureismo linguistico in Leopardi e Vico 11

Abstract: This essay concentrates on some etymologies and on some remarks on language in Giacomo Leopardi’s Zibaldone which have not been throughout investigated yet. From this perspective, Leopardi’s thought appears to be specifically connected with the one of Giambattista Vico: a comparison between the two allows us to better understand, in conformity with the most recent studies, to what extent Leopardi can be considered Vico’s ‘heir’. 

Keywords: Leopardi, Vico, language, etymology, Epicureanism, Zibaldone.

Parole-Chiave: Leopardi, Vico, lingua, etimologia, epicureismo, Zibaldone

 

 

Sabrina FERRI    

 
Giacomo Leopardi’s poetry of the embodied imagination   39

Abstract: This essay examines Leopardi’s embodied notion of the imagination and its impact on his poetics. By analyzing his treatment of mental imagery and of perceptual illusions, it shows how the idea of the materiality of the imagination and its processes led Leopardi to distance himself from mimetic poetry and to highlight the psychological dimension of poetic expression.

Keywords: Embodied Imagination, Mental Imagery, Thinking Matter, Mind, Brain, Perceptual Illusions.

Parole-Chiave: Immaginazione, immagini mentali, materia pensante, mente, cervello, illusioni percettive.

 

 

Maria Chiara JANNER – Vincenzo LISCIANI PETRINI    

 
La materia incrinata. Sul rapporto tra «pensieri e sensi» alla luce della seconda sepolcrale  65

Abstract: The sepulchral poem Sopra il ritratto di una bella donna, while outlining the central themes of beauty, materiality of human nature and the cognitive value of sensory experience, is in some way a poetic retraction of prior philosophical statements. The closing questions hint at a (deliberately?) unresolved conflict between absolute materialism and incorruptible aspects that is not solved by nullifying one of the two terms. 
Keywords: Materialism, Death, Aesthesis of beauty, Sensism, Paradoxe.
Parole-Chiave: Materialismo, Morte, Aesthesis della bellezza, Sensismo, Paradosso. 

 

 

Emanuela TANDELLO    

 
Percorsi di lettura tra Operette morali e Frankenstein  87

Abstract: The article undertakes a reading of Mary Shelley’s Frankenstein and Leopardi’s Operette morali (in particular Il dialogo di Federico Ruysch e le sue mummie and Dialogo della Natura e di un Islandese). Three main aspects are explored, suggesting an affinity between the two works: the importance of contemporary scientific research, and the Modern Prometheus in Frankenstein 1818, and in the Ruysch; the innovative use in both works of accounts of scientific expeditions in the Seventeenth and Eighteenth century; and the dialogue between Creator and Creature as expressed through Frankenstein’s Monster/Creature, and the Islandese. 

Keywords: Prometheus, Creature, Monster, Maternity, Mummy, Vitalism, Scientific expeditions.

Parole-Chiave: Prometeo, creatura, maternità, mostro, mummia, vitalismo, spedizioni scientifiche. 

 

 

Paola CIARLANTINI  

 
“Un bel regolato teatro”: Discorso inedito di Carlo Teodoro Antici (1801)  115

Abstract: This lecture by Carlo Antici, maternal uncle of Giacomo Leopardi – published here for the first time in its entirety – sheds light on Antici’s forma mentis (‘mindset’) as a solid moralist and man of faith. Antici profoundly believes that theatre is a powerful means of social and personal education. This is consistent with the Jesuit viewpoint, from which, however, on certain aspects at times Antici distances himself. Comparing Antici’s theatre aesthetics with the aesthetics of Leopardi in his Zibaldone and letters, it is possible to ascertain points of convergence as well as divergence between Antici and his renowned nephew. One can even infer that the thought of Antici had exerted some influence on Leopardi. 

Keywords: Antici Family, Carlo Teodoro Antici, Comedy, Giacomo Leopardi, Jesuit Theatre, Italian Theatre, Theatrical Aesthetics, Tragedy.

Parole-Chiave: Famiglia Antici, Carlo Teodoro Antici, Commedia, Estetica teatrale, Giacomo Leopardi, Teatro italiano, Teatro gesuitico, Tragedia. 

 

 

EDITING  LEOPARDI    

 
Giovanna CORDIBELLA – Massimo NATALE    
Editing Leopardi. Premessa  161

Giacomo Leopardi è oggetto di una mole imponente di attività critica, che negli ultimi anni è andata vertiginosamente crescendo, e ha tentato di illuminare anche gli angoli più appartati del suo percorso. Il nuovo secolo, che ha definitivamente segnato il tramonto delle battaglie ideologiche novecentesche, ha confermato Leopardi come un autore di impareggiabile centralità nell’orizzonte culturale italiano e internazionale, probabilmente anche in ragione del fatto che la sua opera si pone costitutivamente al di là dei singoli – e sempre più definiti – steccati disciplinari. A fianco di questa enorme vitalità critica, l’attenzione più propriamente filologica ed ecdotica non è certo mancata, ma è stata indubbiamente meno intensa. Tuttavia quello leopardiano resta soprattutto un grande laboratorio: ci si dimentica forse troppo spesso che, a fronte di pochissime opere fondamentali licenziate in vita, i tentativi – gli essais di cui Leopardi parla suggestivamente nella splendida lettera del 1836 a Charles Lebreton – sono una forma continua ed elettiva della sua scrittura. Lo spazio di tale operosissima officina ha costituito un campo privilegiato per l’esercizio della filologia d’autore, le cui imprese si sono orientate negli anni ai più diversi àmbiti dell’opera leopardiana, pur eleggendone indubbiamente alcuni a privilegiati. I Canti, per nominare il campione più chiaro e rappresentativo – quei Canti magnificamente serviti ora dalla prima parte dell’atteso commento di Luigi Blasucci, uscito per la collana della Fondazione Pietro Bembo, editore Guanda – hanno contato nel tempo su un esercizio ecdotico continuo, che ha visto approdare a una nuova edizione critica curata da Franco Gavazzeni e altri in anni piuttosto recenti (2009: e questa seguiva due edizioni recenti già di primissima qualità, quella a cura di Emilio Peruzzi e quella a cura di Domenico De Robertis). Ma nel continente leopardiano continuano ancora a persistere zone che necessitano di cura filologica, tra queste – solo per accennarne alcune – l’epistolario e il drappello importantissimo delle traduzioni poetiche, riunite e commentate analiticamente da Franco D’Intino nel 1999, tuttavia ancora in attesa di una sistemazione ecdotica complessiva. Muovendo da tale convinzione abbiamo tratto impulso a organizzare la giornata di studi «Editing Leopardi» che si è tenuta all’Università di Berna il 13 febbraio 2020 e che ha avuto l’ambizione di fare il punto sui lavori vòlti alla sistemazione editoriale, filologicamente rigorosa, dell’opera leopardiana, alle pratiche del suo editing con uno sguardo anche alle risorse delle Digital Humanities, dando spazio a ricerche in corso, a progetti già avviati o ancora in fase preparatoria. I saggi qui raccolti riflettono soltanto una scelta degli interventi che hanno animato l’incontro e, pur costituendo una selezione parziale, offrono un campione rappresentativo dei lavori che l’hanno caratterizzato. 

Apre la serie il saggio di Christian Genetelli che si concentra sull’Epistolario e offre un’accurata panoramica, guidata da criteri tipologici, di alcune delle principali acquisizioni in àmbito epistolare successive al 1998, assumendo «un punto di vista prevalentemente filologico (ecdotica e storia della tradizione)» ma mostrando anche la produttiva sinergia di tale prospettiva con l’interrogazione critica. Silvia Stoyanova espone nel proprio contributo il progetto di un «digital editing environment» per lo Zibaldone di Leopardi, illustrandone l’obiettivo di facilitare l’analisi complessiva delle «author’s indications for the semantic organization of the text» e di offrire una affordance multimodale per la sua investigazione e interpretazione. Franco D’Intino torna nel suo saggio all’àmbito dei volgarizzamenti in prosa per indagare originalmente i frammenti di traduzione disseminati nello Zibaldone, confermando una volta di più che il vertere non è «mai disgiunto in Leopardi dallo scrivere, anzi dal pensare». Sull’attività del Leopardi volgarizzatore si concentra anche l’articolo di Valerio Camarotto, in particolare sulle versioni da Frontone e Dionigi di Alicarnasso, con una riconsiderazione della situazione testuale e alcuni affondi sui «semi gettati da queste traduzioni» per il futuro della scrittura leopardiana. 

Il quadro che emerge, per quanto gli scritti qui raccolti si limitino a offrire un selettivo resoconto delle ricerche e dei cantieri aperti attualmente, è quello di una filologia leopardiana alimentata da ferventi studi, animata da lavori in corso e progetti, una premessa alquanto promettente per il prossimo futuro. La convinzione è che a profilarsi in queste pagine sia inoltre l’inscindibile legame che sempre dovrebbe unire gesto critico-interpretativo e impulso filologico-ecdotico: non la «pura e secca filologia» che Leopardi confessa di aver infine abbandonato (in Zib. 193, 23 luglio 1820), ma un’amicizia per la parola che non opacizzi – ma sappia anzi rivendicare ed esaltare – la grande carica di vitalità che è alla radice del gesto poetico leopardiano. 
Giovanna Cordibella
Massimo Natale 

 

 

Christian GENETELLI    

 
Intorno alle lettere: fra manoscritti, stampe e storia della tradizione   165
Abstract: This paper offers an overview of some of the principal novelties in the philological studies about the Epistolario of Giacomo Leopardi after 1998. The subject matter is sorted by type, for example “Nuove lettere”, “Lettere da eliminare”, “Lettere a più destinatari”, “Nuovi testimoni”. A special and sustained attention is given to the documents’ form (autograph, apograph, draft, manuscript made under author’s supervision, etc.) and, at the same time, to the history of tradition. 
Parole-Chiave: lettere, autografi, apografi, minute, storia della tradizione, ecdotica.
Key- Keywords: letters, autographs, apographs, drafts, history of tradition, ecdotics. 
 

 

Silvia STOYANOVA  

 
Modeling a digital editing environment for Giacomo Leopardi’s Zibaldone   185

Abstract: The Digital Zibaldone project proposes to remediate Giacomo Leopardi’s miscellaneous collection of thoughts as a digital editing environment for the organization of research fragments into hermeneutic discourse by implementing models for interactive digital scholarly editions, the representation of knowledge on the semantic web, and the design of augmented interfaces for humanities scholarship. 

Keywords: Giacomo Leopardi, Zibaldone, fragmented textuality, digital editing, semantic web.
Parole-Chiave: Giacomo Leopardi, Zibaldone, testualità frammentaria, editing digitale, web semantico. 

 

 

Franco D’INTINO  

 
Il lupo senza preda. Indagini preliminari su Leopardi traduttore nello Zibaldone   203

Abstract: The essay suggests a new field of study: the translations made by Leopardi in his own works (as opposed to his proper translations). As a specimen, the study chooses the first pages of the Zibaldone, where one finds many fragments of translations, or quotations which include short bits of literal translations. Reading with philological attentiveness these textual portions and comparing them with the original can prove a powerful critical tool, as is demonstrated, for example, by the analysis in terms of comic and tragic misogyny of the first quotation/translation (from Avian) in Zib. 1. 

Keywords: Leopardi, Zibaldone, Translation, Misogyny, Comic genre.

Parole-Chiave: Leopardi, Zibaldone, traduzione, misoginia, comico. 

 

 

Valerio CAMAROTTO    

 
I volgarizzamenti leopardiani di Frontone e Dionigi di Alicarnasso: appunti per una nuova edizione   221

Abstract: Leopardi’s translations of Fronto and Dionysius of Halicarnassus (1816-1817) have not yet been published in a philologically reliable and accurately annotated edition. By lingering on autographs and copies con- served in Recanati, Florence and Naples, the article illustrates the manuscript tradition of these works, in order to identify the main criteria which should inform a future critical edition. 

Keywords: Translation, Fronto, Dionysius of Halicarnassus, Philology, Critical Edition.
Parole-Chiave: Traduzione, Frontone, Dionigi di Alicarnasso, filologia, edizione critica. 

 

 

LIBRERIA    

 
Franco BRIOSCHI      
Dall’ideologia allo stile. Le fonti filosofiche di Leopardi  249

Abstract: This paper focuses on the relationship between philosophy, especially during the Enlightenment, in its many and various expressions (Rationalism, Sensism, Empiricism, Materialism, Mechanicism), and the making of a new, all-personal poetic style. It also highlights, many years before this became a matter of study and investigation, the deep link between not just poetry and philosophy, but also between the structure of thought and linguistic-metrical elaboration.
Keywords: Leopardi, Poetry, Philosophy, Language, Metrics, Structure of Thought.
Parole-Chiave: Leopardi, poesia, filosofia, lingua, metrica, struttura del pensiero. 

 

 

CRITERI EDITORIALI  

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